Our second exhibition at the TEFAF art fair in Maastricht presents a careful selection of works organised into three main themes: the triumph of Baroque, landscape painting in the Seventeenth-Eighteenth centuries and the crisis of figurative art in late nineteenth century Italy.
Our large seventeenth century paintings include a recently discovered masterpiece: the large octagonal painting by Cesare Dandini portraying the Adoration of the Shepherds, part of a series of works that belonged to the Compagnia di San Benedetto Bianco (a lay confraternity in Florence); the painting has an extraordinary original frame carved in the workshop of the Caccini family.
In terms of eighteenth century landscape paintings (vedute) we are exhibiting a unique unpublished work by Gaspard van Wittel portraying The promontory of Posillipo with Villa Martinelli, for which the preparatory study still survives in the Museum of the Certosa di San Martino in Naples.
The wax model by Vincenzo Gemito for the famous bronze bust of Giuseppe Verdi dates to 1873. We also present another work by the Neapolitan sculptor entitled Terracotta portrait of Mathilde Duffaud who was his lover.
Other works on display include: the monumental work Soldiers playing cards by Giacomo Ceruti, Angels singing by Antonio Mancini, with a striking use of colour, a historic painting Marina by Domenico Gargiulo and a fascinating, mysterious work Vanitas by an Anonymous artist from Cento, painted in about 1615-1620.
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La seconda esposizione di GOMP – Giacometti Old Master Paintings alla TEFAF di Maastricht presenta una rigorosa selezione di opere articolata intorno a tre temi fondamentali: il trionfo del Barocco, la veduta nel Sei-Settecento e la crisi della figurazione in Italia alla fine dell’Ottocento.
Per la grande pittura Secentesca vi è, fra gli altri, un capolavoro di recente scoperta: il grande ottagono di Cesare Dandini con l’Adorazione dei Pastori, parte di una serie di opere appartenute alla Compagnia di San Benedetto Bianco e contraddistinte dalla straordinaria cornice originale scolpita nella bottega dei Caccini.
Nell’ambito delle vedute del Settecento viene esposta una perla del Grand Tour: il grande, lenticolare acquarello su carta del Lago d’Averno firmato da Giovan Battista Lusieri e datato 1786.
Al 1873 risale, invece, la cera di Vincenzo Gemito per il celebre busto in bronzo di Giuseppe Verdi. Dello scultore napoletano è presente anche un Ritratto in terracotta di Mathilde Duffaud, che fu sua amante.
Altre opere in mostra sono: i monumentali Soldati che giocano a Carte di Giacomo Ceruti; gli Angeli che cantano di Antonio Mancini, dalla materia impressionante; una storica Marina di Domenico Gargiulo e una misteriosa e affascinante Vanitas di Anonimo centese, dipinta intorno al 1615-1620.